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STORIA & STORIELLE

Nel 1988, eravamo un gruppetto di giovani universitari e quasi per gioco, decidemmo di sfidare la realtà del lavoro scegliendo l’affascinante e misterioso mondo della comunicazione.  Pensammo subito di documentarci per capire “come funzionava”, quale era il “meccanismo”. Fu chiaro, in quegli anni, che nessuno insegnava davvero a diventare pubblicitario, grafico, art director, copywriter o designer.  Così cercammo i nostri “maestri” nella storia. Sono stati intensi anni di studi… da Paul Watzlawick a Jacques Seguelà.  Vogliamo sottolineare che non esisteva internet e che i primi Mac servivano solo a scrivere qualche lettera.  Eravamo nell’era pre-digitale, quindi gli strumenti erano analogici: carta, lucidi, matite, gomme, pennarelli Pantone, trasferibili (Letraset, R41), tavolo luminoso, tecnigrafo, macchine fotografiche analogiche e altri costosi “gingilli”.  Certo, abbiamo fatto dei sacrifici anche di natura economica: un prestito da una sorella, la vendita di una chitarra, l’offerta generosa di qualche genitore, etc. Fondammo una società (di quelle che si fanno dal Notaio) e cercammo una sede. Non ci conosceva nessuno e iniziammo con qualche lavoretto: lo zio dell’amico, l’amico del cugino, etc.

Avevamo capito che dovevamo offrire: idee, competenza, simpatia, onestà; insomma dovevamo acquisire professionalità. Gradualmente ci siamo riusciti e non esistevano orari di lavoro. Dopo anni di “gavetta” nel “92 iniziano a concretizzarsi i nostri primi sogni… siamo un’agenzia di pubblicità con campagne nazionali ed una marcata presenza nel settore della moda e della cosmesi. Se lavori bene quando ti conoscono ti danno fiducia. Così gli impegni si moltiplicano investendo nel “94 anche il campo congressuale, con l’organizzazione completa di Congressi di Medicina e di Architettura. Negli ultimi anni abbiamo maturato una ricca esperienza nella progettazione di confezioni; packaging per food e cosmesi.

Oggi siamo una stabile realtà nel settore della comunicazione… lavoriamo molto e continuiamo a studiare.

Gibran disse: “se andate a caccia di stelle potete non prenderne nessuna, ma non tornerete indietro con un pugno di fango”.

Alcuni dei principali clienti serviti negli anni.

SCIENZA & CULTURA

(Materiali didattici ed editoriali, Convegni, Corsi di specializzazione, Video produzioni):

  • CENTER Comunicazione & Congressi (Napoli)
  • SIMRI Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili (Roma)
  • HSR S.Raffaele Div. di Cardiologia (Milano);
  • Facoltà di Medicina di Napoli (II Policlinico) Dip. di Cardiologia e Cardiochirurgia;
  • A.I.C. Associazione Italiana di Cardiostimolazione (Pisa);
  • Facoltà di Architettura di Napoli Dip. di Progettazione Architettonica ed Ambientale;
  • Clinica Montevergine (Mercogliano);
  • CIRA Centro Italiano Ricerche Aerospaziali;
  • C.N.R. Istituto di Cibernetica (Napoli);
  • Fondazione P. Corsicato (Napoli);
  • Alfredo Guida Editore (Napoli);
  • AIASP Ass. Italiana Architetti e Studiosi del Paesaggio;
  • Laboratorio di Architettura – Comune di Scafati;
  • etc.
COSMETICI

(Immagine, Packaging, Pubblicità e Web):

  • Comprof (Milano);
  • Parisienne Italia (Bologna);
  • Koster;
  • Technique;
  • Professional;
  • Ekre;
  • BenHerbe;
  • Alphea;
  • Abstyle;
  • HairTech;
  • Renèe Blanche;
  • etc.
TURISMO

(Immagine, Pubblicità e Web):

  • Valeriani Group (Chianciano);
  • Hotel Montespina (Agnano);
  • American Park Hotel (Agnano);
  • Palazzo Turchini (Napoli);
  • Bagni le Sirene (Capri);
  • Capri Mare Club (Capri);
  • Parco Elena (Agropoli);
  • Consorzio Costa del Cilento;
  • Palinuri Travel (Tour Operator);
  • La Pineta Villaggio-Camping (Palinuro);
    etc.
MODA

(Campagne nazionali su Stampa, Affissioni, Radio, Televisioni):

  • “Jokami” pigiami (Napoli)
  • “Phard” moda;
  • “Maybe” Collezioni;
  • “Out Usa” Jeans;
  • “Sorbino” Jeans;
  • “Andrews”;
  • “Kroos”;
  • “B. Pareres Italia”;
  • “Harold”;
  • “Miti e mode”
  • “Capriccidimoda”;
    etc.
FOOD

(Immagine, Packaging, Pubblicità e Web):

  • Pasquale Marigliano (Napoli);
  • Guido Barletta (Campobasso);
  • Gruppo Iazzetta (Napoli)
  • CuoreVero (Napoli)
  • Ortuso Olearia (Campobasso)
  • Zucchero&Farina (Napoli)
  • Bisghiotti (Campobasso)
    etc.
SERVIZI

(Immagine, Pubblicità e Web):

  • EMAS S.p.A. Ercole Marelli Servizi Ambientali (Milano);
  • SACE S.c.p.A. Servizi per l’Ambiente Città di Caserta;
  • SPRA S.p.A. Servizi Ambientali Napoli;
  • Vivai Piante M. Guarino;
  • Tirreno Carburanti (Pompei);
  • AdB arredamenti (Salerno);
  • SIMEC Elettromeccanica S.p.A.;
  • Corsicato Costruzioni S.p.A. (Palazzi Telecom CDN);
  • Relain Servizi s.r.l. (Bologna);
  • DN Di Natale Cartotecnica;
  • Banca Popolare di Napoli;
  • Banca Popolare Campana;
  • APA (Torre del Greco);
  • Gruppo G.I.D. s.r.l. Gastronomia Italiana Doc;
  • Esy Ports Evolution Service Yachting;
  • E&C Greco Mare;
  • Radio Marte,

    etc.

Testi “fondamentali”

—– LUPETTI Editori di Comunicazione – www.lupetti.com —————————-

I MITI DI MADISON AVENUE – La Reality Advertising  •  Rosser Reeves  •  “I nuovi pubblicitari non sono più venditori, sono diventati degli uomini di spettacolo”, dice Reeves, che credeva nella dura realtà di far combattere ai suoi prodotti la battaglia delle argomentazioni, dei “benefit”. USP, ovvero: Unique Selling Proposition. Di tante cose che si dice su di un prodotto la gente ne ricorda al massimo uno solo. Che sia forte, significativo, argomentato, che sia unico, allora! Una “scoperta” che trasformò la pubblicità in una vera professione. Odiato da certi creativi che si sentivano frustrati dalle sue argomentazioni “biecamente commerciali”, amato dai suoi fedelissimi clienti e da quei pubblicitari che volevano e vogliono soprattutto far vendere. Reeves dimostrò che arte, intuizione, fantasia non sono niente in pubblicità, se non fanno scattare quella molla: l’acquisto. Non a caso molti “nemici” furono anche suoi estimatori, come i grandi Ogilvy e Hopkins. Reeves è attuale, non tanto perché tutto quello che dice può, oggi, essere preso alla lettera. Ma perché le basi da cui parte servono per definire ciò che in pubblicità è valido o “gratuito”. Leggendo o rileggendo questo libro molti estimatori della “pubblicità spettacolare” avranno dei dubbi sulle loro idee e capiranno che la merce è… un sogno che va rivestito di reality. Nel libro si parla di una società americana che stava scoprendo i consumi di massa e la pubblicità di massa. Per questo è anche un “libro di storia”, un documento da studiare con attenzione, per capire le trasformazioni, per entrare nel nuovo.

TECNICA PER PRODURRE IDEE   •  James Webb Young  •   Come posso avere un’idea? Milioni di persone si sono poste questa domanda e molte di loro hanno trovato la risposta in questo breve testo. La “scoperta” di Young è che le idee sono nuove combinazioni di vecchi elementi che formano i nostri pensieri. Esse sono espresse in forma di analogie, metafore, paradossi, simbolismi, contraddizioni, esagerazioni, attenuazioni, iperboli, similitudini, eco… Provate anche voi a fare questa verifica.  Dando per scontato che l’idea deve essere inattesa e sorprendente -scrivono Stefano Pesce e Manfredi Vinassa de Regny- se dovessimo indicare qual è la più importante caratteristica di una idea efficace, diremmo che essa deve essere pertinente, deve cioè nascere dal prodotto e dalla sua strategia, dalle “informazioni specifiche”, dalla ricerca di quella “individualità di relazione” che esiste tra ogni prodotto e un certo segmento di consumatori.

CONFESSIONI DI UN PUBBLICITARIO  •  David Ogilvy  •  Confessioni è un testo, come tutti i “classici”, di grande attualità. Gli stessi problemi della comunicazione cui Ogilvy ha dato risposta si ripropongono oggi a un livello più alto. Basta guardarsi intorno: c’è un grande spreco di ricerca formale, di orpelli, di originalità che finisce per trasformarsi in standardizzazione. Poca sostanza, però, poco pensiero. Eppure il compito della pubblicità è oggi più serio e impegnativo di quanto non lo sia mai stato. I “tempi facili” sono finiti. L’affollamento è alto. La disponibilità di spazi a poco prezzo, che permetteva di rimediare alla mancanza di idee con la ripetizione ossessiva, è cosa del passato. È venuto il momento di dare a ogni messaggio un autentico valore, di costruire una personalità di marca con un’identità precisa, mantenendola nel tempo per coprire la fetta più grande del mercato, di trasmettere in modo davvero interessante la promessa vera di un prodotto o di un servizio.  I principi non sono cambiati: basta ristudiare le lezioni di Ogilvy. Le ragioni del mito Ogilvy sono complesse. E questo libro spiega con argomenti solidi e avvincenti perché David Ogilvy ha dato un contributo decisivo alla costruzione della moderna teoria della pubblicità. Forse basterebbe citare le edizioni di Confessioni in quattordici lingue o il milione di copie vendute. Quel che è certo è che Ogilvy ha fatto la fortuna pubblicitaria e di mercato dei suoi clienti, con campagne in auge da più di trent’anni. Ma ciò che gli ha dato notorietà di maître à penser è stata la sua scelta di anteporre i contenuti e la teoria della comunicazione al business fine a se stesso.

NON DITE A MIA MADRE CHE FACCIO IL PUBBLICITARIO… LEI MI CREDE PIANISTA IN UN BORDELLO  •  Jacques Séguéla  •  Che cosa significa essere un pubblicitario e come lo si diventa, come si reagisce alla “voce interiore” che chiama a questa vocazione, a questa dannazione nelle fiamme della cosiddetta creatività? Ce lo racconta con grande brio e verità il più celebre e il più estroso dei pubblicitari della nostra epoca, Jacques Séguéla il grande comunicatore, nemico della pubblicità americana e difensore di un immaginario che affonda le sue radici nella cultura europea. Se prima di Séguéla, il pubblicitario era considerato un tecnico, un “serio professionista”, dopo di lui acquista il rilievo di nuova e imprevedibile figura dell’attuale panorama culturale. È un “terminale nervoso” che sente le vibrazioni di una società che comunica, vive di immagini e di segni. È un poeta, a suo modo, che da alle merci la valenza dei sogni.  Questo libro è stato scritto da Séguéla ma per Séguéla. E’ un libro di memorie. In memoria di me stesso. Non sbagliatevi sul significato della parola memoria. In letteratura significa che all’autore interessa la vostra memoria. A forza di fare la gloria dei caffè, degli oli, delle automobili o dei detersivi, i creatori di celebrità sono frustrati dal fatto di essere meno conosciuti dei prodotti che lanciano. Vi parlerò dunque del prodotto che conosco meglio: me stesso. Perché il pubblicitario non è soltanto un orgoglioso: è anche un narcisista. Giusto riscatto delle merci. L’abitudine di parlar sempre bene delle marche che a tal scopo lo pagano, porta il pubblicitario ad un vizio: vuole che si parli bene di lui. Come Lamennais, il pubblicitario vuole che lo si ami. Selvaggiamente. Avete tra le mani il libro di un vanitoso che ha tanto bisogno d’amore. Coraggio. Jacques Séguéla

COME FARE PUBBLICITÀ A SÉ STESSI  •  Maxwell Sackheim  •  Questo libro è un classico della comunicazione. Lo ha scritto un mitico pubblicitario, Maxwell Sackheim, l’uomo che ha dato vita alle prime organizzazioni di vendita per corrispondenza, vendendo agli americani milioni di libri e di dischi e che ha lanciato il sistema della carta di credito American Express. Con un linguaggio chiaro Maxwell Sackheim suggerisce le cinque regole della presentazione personale: come verificare e sviluppare le qualità che interessano coloro a cui ci si rivolge; come ottenere attenzione e quindi migliorare al massimo, la propria immagine; come mantenere l’attenzione su sé stessi; come essere convincenti e ottenere che gli interlocutori siano d’accordo; come agire e chiudere la “vendita”.  “Se un filosofo dovesse indicare una qualità necessaria all’uomo del nostro tempo, potrebbe tranquillamente ricordare l’arte di vendere”, scrive nella sua prefazione Romano billet, noto pubblicitario e appassionato cultore della comunicazione.

HOLLYWOOD LAVA PIÙ BIANCO  •  Jacques Séguéla  •  Questo prezioso libro squarcia i veli della pubblicità, disvela ciò che sta dietro, quello che c’è dentro, quello che appare “fuori”. I pubblicitari devono essere poeti, ritrovare il gusto dell’avventura; il marketing, i numeri, la quantità.  Le merci, o meglio, le marche devono diventare delle Star, come quelle di Hollywood, dice Séguéla in questo libro pieno di creatività e di apparenti paradossi.  E per far questo Séguéla “inventa” la Star strategy: dà agli oggetti e ai simboli della comunicazione un'”aura” che li fa vivere come fossero delle persone. Il problema è che il consumatore si identifichi nella marca proprio come si identifica in una star hollywoodiana perché, secondo Séguéla, il pubblico vuole sognare, ingannare l’infelicità, sconfiggere la noia, non vuole semplicemente comperare delle cose.  La comunicazione è un mondo parallelo come quello della celluloide. Si vendono sogni, si acquistano sogni. E così Séguéla ci apre le porte di Hollywood ma anche gli scenari che creano le Marci-Star: Marylin e John Wayne, la Coca-Cola e Woody Allen, le Marlboro e la Citroën… sono tutti personaggi, marche immortali che brillano di luce propria.  Queste pagine hanno la pretesa di proporre ai pubblicitari un altro sistema di pensiero. Certo, la pubblicità è nata prima di noi e senza di noi. E con che talento! Ma stranamente nessuno dei suoi maestri di ballo ne ha mai fissato sulla carta le regole coreografiche. La nostra volontà è di elevare a sistema questo garante del successo che finora è stato solo frutto del caso. “Il caso non colpisce mai a caso”: questo, almeno, il motto di Jacques Prévert, mio maestro di musica.

FIGLIO DELLA PUBBLICITÀ  •  Jacques Séguéla  •  Dopo “Hollywood lava più bianco” e “Non dite a mia madre che faccio il pubblicitario… Lei mi crede pianista in un bordello” Séguéla insiste: senza voler fare il profeta né dare lezioni a chicchessia, suona tuttavia un campanello d’allarme.  “Il terzo millennio bussa alla porta: cosa sarà dipende da cosa noi ne faremo. Mi batto perché questa odissea della specie sia un’odissea di comunicanti, non di tecnocrati. La società dei consumi è morta, viva la società della comunicazione. Allacciate le cinture di sicurezza, partiamo per l’esplorazione del futuro. Destinazione: Pianeta Immaginazione.  “Vavavum! La crisi è nelle nostre teste. Liberiamocene a colpi di cavo, di computer, di video, di media. Sta per nascere la razza degli Jedi, i cui anticipatori sono stati Lucas, Spielberg, Morita, Scott, Turner e Jobs. Assieme a loro arruoliamoci nell’esercito dell’immaginario. Uccidiamo Cartesio e abboniamoci alla irragionevolezza, senza però dimenticare le nostre radici, che sono i germi del futuro. Crediamo nell’uomo e quindi in noi. E cambiare, subito, senza aspettare. Domani è oggi. L’avvenire è già il passato dei nostri figli”.  Questo libro incalza le nostre convenzioni, libera la mente. Si legge come un romanzo giallo, ma ci propone le istruzioni per l’uso della mutazione:  per uscire dalla mediocrazia ci vuole il talento; per guarire l’Europa dall’americanizzazione è necessaria la creatività; per vincere la sfida, una sola arma: la comunicazione.  Figli della pubblicità, avanti!

DALLA SCRITTURA ALL’IDENTITÀ AZIENDALE  •  Iliprandi – Lorenzi – Pavesi  •  Pur essendo l’ideazione di un marchio, di un simbolo, di un segno, una operazione progettuale ben definibile e definita, come avevamo dichiarato in un testo precedente, essa non può esaurirsi in se stessa perché deve, per forza, fare parte di un progetto più ampio e realmente finalizzato. Un marchio, simbolo, o simile non nasce cioè senza uno scopo, una funzione, una motivazione; non è un segno artistico da mettere in cornice, né il risultato di esperimenti di pura ricerca definalizzata. Sia marchio, sia simbolo di identificazione o segnale operativo, nasce per essere applicato, riprodotto, diffuso, reso noto. Da questo deriva la necessità di studiare, assieme al segno, le modalità di applicazione del segno stesso, di progettare contemporaneamente addirittura l’immagine coordinata, di tenere comunque presente il progetto nella sua complessità totale, sin dall’inizio, dal momento che riguarda la documentazione e l’assunzione dei dati, via via sino agli inizi dell’iter creativo, alle fasi di preprogetto che ci condurranno alla stesura della proposta definitiva ed alle conclusive verifiche.

DAL TESTO ALLA PAGINA GRAFICA  •  Iliprandi – Lorenzi – Pavesi  •  Dagli esercizi di composizione tipografica e di avvicinamento alla comprensione del valore, segnico e comunicativo, delle lettere del nostro alfabeto alla realizzazione di artefatti più complessi, il passo lessicale pare essere breve. Gli esempi riportati si riferiscono a marchi di fabbrica, annunci pubblicitari, copertine e pagine interne di riviste, pieghevoli e persino manifesti dovuti ai protagonisti di una certa stagione del graphic design italiano. Quella che partendo dai felici anni sessanta, considerati a torto o a ragione il punto di arrivo per un rinnovamento della nozione di progetto riferita ad un certo ambito professionale, apriva la strada al dibattito sugli strumenti del comunicare, sugli oggetti della conversazione, sulla necessità di esperienze collettive da portare avanti nelle scuole, nelle associazioni, nelle redazioni di riviste specializzate. Qui il discorso sulla grammatica del comunicare tende a divenire più complesso, coinvolgendo riflessioni e considerazioni conclusive sulla nascita di un particolare linguaggio, quello grafico, per la costruzione del messaggio visuale.

WEB LAND – Dalla televisione alla metarealtà  •  Piero Gaffuri  •  Web Land racconta in modo chiaro e coinvolgente quanto sta avvenendo nel mondo dell’industria culturale e della televisione a seguito del crescente interesse del pubblico verso i contenuti video su internet.  YouTube e Facebook, oltre a catalizzare sempre più utenti, stanno cambiando radicalmente le modalità di fruizione, inaugurando nuovi scenari di consumo e di relazione sociale.  La televisione pubblica è riuscita, attraverso il portale rai.tv, a incontrare il gradimento degli utenti della rete, aspetto significativo di quanto sia importante, anche nel nostro paese, una maggiore attenzione per le nuove tecnologie, un rapporto nuovo con il pubblico e la diffusione della banda larga. La ricerca di una relazione positiva con i blogger e gli operatori della rete, che superi le antiche contrapposizioni insite nel confronto tra istituzione e società, individua nel dialogo la migliore forma di comunicazione.  In queste pagine vengono affrontati i temi della trasformazione linguistica, la produzione di contenuti generati dagli utenti e la problematica dei diritti d’autore, il cui fondamento è messo in discussione dai mutamenti indotti dai nuovi mezzi di diffusione. Le innovazioni della rete e la spinta dei social media rappresentano la grande opportunità di un modo nuovo per diffondere cultura e partecipazione. La geo-localizzazione delle notizie e dei contenuti apre uno scenario nel quale pubblico e territorio potranno partecipare alla ricostruzione della realtà attraverso la pubblicazione di propri contributi ed esperienze, plasmando nuove forme di socialità e attivando sistemi innovativi di partecipazione.

MEDIAMONDO – Viaggio attraverso le comunicazioni di massa  •  Patrizia Rodi  •  «Una delle ricchezze di questo libro è proprio quella di presentare , analizzare e aggiornare le teorie sulle relazioni tra i media e i loro pubblici. […] Il compito etico che gli operatori dei media dovrebbero affrontare è quello di re-instaurare con il proprio pubblico un rapporto basato sulla difesa degli interessi. Non degli interessi economici, che non sono compito dell’operatore dei media, ma di quelli legati alla conoscenza delle realtà dei fatti,. […]  Il lettore viene guidato in un percorso di conoscenza attraverso la storia dei media e dei vari modelli che ne hanno condizionato il passato, presente e futuro.»  dall’Introduzione di Francesco Siliato.  L’avvento dei media ha moltiplicato le opportunità comunicative, offrendo strumenti inediti per la comunicazione personale e cambiando le regole della comunicazione pubblica: nella società mediatizzata la comunicazione diventa uno degli elementi strutturali della società stessa. La facilità con la quale i mass media sono in grado di assolvere il loro compito, tuttavia, non è l’unico risultato raggiunto: la proliferazione dei mezzi, infatti,  intensifica i flussi della comunicazione, insediandoli in ogni aspetto della realtà sociale e quotidiana. La comunicazione mediata dalla tecnologia arriva direttamente  al destinatario che la recepisce senza necessità di altra mediazione. Questo aspetto, insieme all’accresciuta quantità di contenuti diffusi e da diffondere, contiene un indubbio potenziale di emancipazione e di democratizzazione, ma, allo stesso tempo, il pericolo di omologazione e di ridondanza nei contenuti stessi. In una società totalmente permeata dalla comunicazione fine a se stessa, in cui i messi utilizzati per veicolarla acquistano una pregnanza tale da offuscare o addirittura annullare l’importanza di ciò che veicoliamo.  Con la massima chiarezza e completezza di riferimenti e attraverso numerose case history esemplificative, questa storia dei mass media permette di orientarsi tra le grandi trasformazioni che hanno attraversato negli ultimi anni il mondo massmediatico.

STORIA DELLE TEORIE DELLA COMUNICAZIONE  •  Armand e Michèle Matterlart  •  Il primo libro che proietta nella cultura italiana i grandi temi (fino ad oggi affrontati assai superficialmente) e la storia delle principali teorie della comunicazione. Situati al crocevia di molte discipline, i processi di comunicazione hanno suscitato l’interesse di scienze diverse quali la filosofia, la storia, la geografia, la psicologia, la sociologia, l’etnologia, l’economia, le scienze politiche, la biologia, la cibernetica e le scienze cognitive.  Dove e quando ha origine un’idea organica sulla comunicazione?  Come questo campo della conoscenza può comprendere teorie e dottrine così diverse come quelle di Marshall McLuhan e di Jürgen Habermas?  Perché la storia delle teorie della comunicazione è storia di drastiche contrapposizioni? Qual è la posta in gioco strategica? Quale nesso stabilire tra le scuole del pensiero critico di Horkheimer e Adorno, l’analisi strutturale di Roland Barthes e i cultural studies britannici?  Come spiegare la nascita e il declino della sociologia empirica dei media negli Stati Uniti?  Che cosa motiva l’interesse crescente verso il comportamento del pubblico nei confronti dei differenti mezzi di comunicazione? Come si configura lo scambio comunicativo nel nuovo ordine mondiale? Qual è il ruolo dell’industria culturale nella società globale?  Gli autori rispondono a questi quesiti sottolineando il carattere interdisciplinare delle scienze dell’informazione e della comunicazione.  Introduzione.  La nozione di comunicazione implica una pluralità di significati. Poiché le cose stanno così da tempo, la proliferazione delle tecnologie e la professionalizzazione delle procedure non hanno fatto che aggiungere nuove voci a questa polifonia, in un fine secolo che fa della comunicazione un elemento emblematico delle società del terzo millennio.  Situati al crocevia di molte discipline, i processi di comunicazione hanno suscitato l’interesse di scienza piuttosto diverse quali la filosofia, la storia, la geografia, la psicologia, la sociologia, l’etnologia, l’economia, le scienze politiche, la biologia, la cibernetica o le scienze cognitive. Nel caso della sua elaborazione, questo particolare campo delle scienze sociali è stato peraltro costantemente assillato dalla questione della sua legittimità scientifica. Ciò comporta la ricerca di modelli mutuati, tramite analogie, dalle scienze della natura.

L’AVVENTURA DELLA COMUNICAZIONE – Storie professionali e pre-visioni  •  Stefano Vietina (a cura di)  •  Come si è passati dal gettone telefonico a internet?  Come sono cambiate le professioni di chi comunica e di chi fa informazione?  Come uno tsunami la tecnologia si è abbattuta sulla comunicazione e ne ha radicalmente mutato i connotati. Non si è trattato in questo caso, ovviamente, di un episodio cruento e repentino, quanto di un processo lungo e articolato, che ha avuto però una violenza accelerazione con la diffusione esponenziale dei nuovi mezzi di comunicazione “istantanea”, come il telefono cellulare e soprattutto internet.  Questo è il racconto delle esperienze di professionisti che operano in vari ambiti nel mondo dell’informazione e della comunicazione, tutti con significative carriere alle spalle, in compagnia però anche di alcuni giovani e di un cosiddetto “nativo digitale” che, diversamente dagli altri interlocutori, è nato dentro la società della comunicazione globale. Esperienze e pre-visioni.  Una panoramica volutamente rapida, ma che prende lo spunto da tanti e diversi angoli di visuale, così da avere l’ambizione di rappresentare una buona parte di quella comunicazione globale e globalizzata che tutti, indipendentemente dal ruolo che ricopriamo nella società sperimentiamo ogni giorno.

DESIGN LA FABBRICA DEL DESIDERIO  •  Fulvio Carmagnola  •  Presentazione di Gillo Dorfles.  In un certo senso questo è un libro “contro il design”, scritta da uno che lo ama profondamente. Cerca di guardare il design dall’esterno, di situarlo nella sua posizione, che è quella di punta avanzata della logica del Late Capitalism: una condizione economica e culturale nella quale siamo immersi senza via d’uscita e a fronte della quale non serve a niente rivendicare nostalgicamente il moderno che fu contro le barbarie del postmoderno.  Il design viene qui descritto a partire da questo duplice scenario: la produzione di conoscenza e la produzione di immaginario. Per questo “La fabbrica del desiderio” intende richiamare esplicitamente analoghe espressioni attualmente in uso presso gli studiosi di economia della conoscenza. Quale è il ruolo strategico del design come macchina che produce e riproduce il desiderio sociale? e quali sono gli esempi chiave che mostrano questa strategia? Il lavoro qui presentato tenta di articolare e discutere questi temi.

CORPORATE IMAGE – Un secolo d’immagine coordinata dall’AEG alla Nike  •  Vanni Pasca – Dario Russo  •  La corporate image (o corporate identity) è tema di grande interesse e attualità. Cresce e si allarga, infatti, l’esigenza delle aziende e delle istituzioni pubbliche di definire la propria identità e di costruire una strategia per comunicarla, dal logo e dal lettering fino all’articolazione di appositi eventi. Questo libro ne ricostruisce le origini e gli sviluppi teorici attraverso le principali fasi che hanno caratterizzato lo sviluppo della società industriale dagli inizi del Novecento ad oggi.  Approfondisce poi, con schede dettagliate, una serie di casi significativi di cui analizza le principali caratteristiche progettuali. Fino ai giorni nostri, in cui la mondializzazione e la rivoluzione informativo-informatica modificano la stessa concezione della grafica e sembrano delineare differenti ipotesi di lavoro sul terreno della comunicazione aziendale.

LA COMUNICAZIONE DEI BENI CULTURALI – Il progetto dell’identità visiva di musei, siti archeologici, luoghi della cultura  •  Cinzia Ferrara  •  Dal Centre Pompidou alla Tate Modern, da Pompei al Walker Art Center: questo libro presenta un’ampia documentazione dei più significativi  progetti d’immagine coordinata e d’identità visiva, portatori d’innovazioni e sperimentazioni linguistiche, per quanto riguarda musei, siti archeologici, gallerie d’arte, luoghi della cultura in genere. La comunicazione dei beni culturali è oggi tema di dibattito estremamente attuale, tra volontà di valorizzazione economica e difesa dei valori che essi rappresentano. E’ quindi molto importante una documentazione critica dei principali progetti di comunicazione negli ultimi decenni e insieme un’attenta riflessione sulle problematiche coinvolte.

FREE GRAPHICS – La grafica fuori delle regole nell’era digitale  •  Dario Russo  •  Free Graphics è grafica fuori delle regole, lontana dal rigore della metodologia razionalista (Scuola svizzera), che ha dominato a lungo la scena. I designer qui indagati, forti delle tecnologie digitali, si pongono il preciso obiettivo di colpire il proprio target: “toccare il cuore col design”. In questo scenario, si sviluppano linguaggi fortemente espressivi, a volte ai limiti della leggibilità, ma di grande impatto comunicativo e adeguati ai processi massmediatici. La tecnica digitale ha reso possibile una nuova estetica ­ dinamica e fluida ­ e nuovi orientamenti progettuali, suscettibili di ulteriori e non prevedibili sviluppi.

IL MARKETING DELL’AMBIENTE E DELLA CULTURA – Per lo sviluppo turistico del territorio  •  Alberico Di Meo  •  Il nuovo libro di Di Meo risponde con rigore nell’analisi e nelle strategie di marketing alle attuali esigenze di una domanda turistica decisamente più matura, sempre più segmentata e alla ricerca di “nuove destinazioni nella destinazione”, nuovi punti di interesse per ogni tipologia di turismo.  In un’ottica che considera il turismo come “sistema”, i beni ambientali e culturali di un territorio, punti di forza fondamentali per il suo sviluppo, fungono da attrattori solo se resi fruibili valorizzandone l’immagine e migliorando la qualità dei servizi offerti.

IL SOGNO DELLA MERCE  •  Jean Baudrillard  •  Antologia di scritti sulla pubblicità a cura di Vanni Codeluppi – Presentato da Antonio Porta – Copertina di Gavino Sanna. Baudrillard lancia la sua sfida. Ed essa ha il segno di un discorso che alza il tiro ed emancipa la critica della pubblicità dagli imperanti luoghi comuni.  Dove ci porterà questa pubblicità? Innanzitutto, dice l’apocalittico francese, si può chiamare pubblicità qualsiasi operazione che trasforma un oggetto o un’idea in uno “scambio simbolico” fra noi e una madre che cerca di tranquillizzare il suo bambino.  La pubblicità è la “volgarizzazione” di un desiderio fusionale, la ricerca di una felicità impossibile ma vissuta magicamente come vera.  Ma la pubblicità può definirsi stupida o viceversa intelligente? È un dilemma che si è posto molte volte e che è ritornato alla ribalta anche attualmente. Molti pubblicitari cercano soluzioni intelligenti. I propositi sono buoni solo che a giocare con questi due termini di stupidità o intelligenza, oppure di buono o cattivo, secondo Baudrillard, ha lo stesso valore, e un modo in apparenza differente di collocarsi nel teatro delle merci.  La pubblicità vende uno psicodramma quotidiano, questo è il punto. E noi la viviamo come Totem, un segno al di là della morale, del religioso, del politico.  Essa è, e sostituisce, tutti questi mondi. La pubblicità ha la vocazione di svelare tutto, perché tutto si comprenda e si desideri, ma niente si possa amare, niente possa essere momento di vera felicità.

A SCUOLA DI SEDUZIONE – Capire, riscoprire e praticare l’arte del fascino  •  Pixie La Rouge  •  Un vero manuale che insegna l’arte della seduzione accompagnando la lettrice lungo un percorso di trasformazione ammiccante e giocoso: dalle manovre preliminari, dove si dialoga con il proprio specchio senza paura, fino alla riscoperta delle risorse del corpo, all’importanza dello sguardo, della voce, dei capelli, degli abiti…  Il sex-appeal quotidiano è il passo successivo: ci si può sedere in maniera allusiva, usare la luce a proprio favore, affrontare una festa o un incontro conoscendo i segreti della comunicazione nelle schermaglie amorose.  Una parte è dedicata ai film e ai miti da cui attingere, rubare, imparare: la spavalda Gilda, la mozzafiato Jessica Rabbit, l’algida Marlene Dietrich possono suggerire un gesto o un tratto del carattere, a patto di non prenderle troppo sul serio.  E poi una verifica per capire se i segreti della seduzione sono stati acquisiti e un diploma al merito conferito “sulla fiducia” a tutte le neo-seduttrici.  Gli uomini possono leggere il libro o sbirciarvi dentro, per scoprire quello che ogni donna vorrebbe da loro.

SOGNI & BISOGNI  •  Giovanni Siri  •  L’Italia sta cambiando in modo sostanziale: gli equilibri su cui si era retto il rapporto tra prodotti, pubblicità e consumatori si sono rapidamente scomposti.  È come se la Bella addormentata (leggi: il consumatore) nel bosco dei supermercati e degli spot si fosse risvegliata bruscamente e di umore imprevedibile, anzi, piuttosto acido e ipercritico. La crisi che segnala il passaggio dall’era consumistica a quella postconsumistica ridisegna la figura del consumatore e ne impone la centralità nel sistema di produzione, di comunicazione e di vendita. I metodi tradizionali di ricerca applicata sulle dinamiche del consumo e la sociopsicologia del consumatore si dimostrano di conseguenza obsoleti o riduzionisti.  Questo libro nasce da un lavoro complesso e innovativo, un progetto denominato MAPS©, realizzato su dati recentissimi, ne presenta i risultati concreti ma soprattutto propone una metodologia che permette una visione d’insieme degli scenari psicologici e culturali che riguardano la società e il mondo del consumo in particolare, la loro evoluzione e le linee di tendenza che emergono per il futuro.

LA NUOVA CONDIZIONE DI VITA – Lavoro, corpo, territorio  •  Eleonora Fiorani  •  Il mutamento del mondo, l’odierna condizione umana nel duemila, derivano dagli eventi della “globalizzazione”; ora Eleonora Fiorani ne approfondisce le valenze. Svolge la discussione sulla “modernità”, di cui distinguono periodi diversi i maggiori teorici recentemente in Usa e in Europa (Beck, Giddens, Lash, Bauman, Appadurai e anche Rifkin); poi studia la situazione del lavoro “dopo la fabbrica”, con i nuovi modi connessi alla tecnologia e all’informatica; e lo stato disperso della città e del territorio in rapporto con la comunicazione globale di oggi (e il suo spazio sovrapposto alla geografia classica); quindi espone criticamente tutto il problema del ‘corpo-soggetto’ nella filosofia del Novecento.  Infine, nelle sue considerazioni, difende dal cosiddetto “capitalismo culturale” una nozione non superficiale né “spettacolare” della cultura e del sapere; e, in confronto con la tradizionale visione degli stati-nazioni e dei popoli, propone oggi dopo il colonialismo un’idea di attuale mondo multi-etnico.  Raramente l’antropologia è riuscita – al di là dei suoi classici – a dare un’interpretazione così tempestiva e complessiva dello stato di cose in cui siamo immessi e disorientati, in cerca di una successiva finalità sociale e mentale.  Il testo è accompagnato da schede informative e immagini relative a: paesaggi metropolitani, territori dell’assenza, campi-profughi e bidonvilles, la riprogettazione della città, i luoghi dell’abitare, del lavoro, del consumo, della cultura.

—– ASTROLABIO Ubaldini Editore – www.astrolabio-ubaldini.com —————————-

PRAGMATICA DELLA COMUNICAZIONE UMANA – Studio dei modelli interattivi, delle patologie e dei paradossi  •  Paul Watzlawick – J. H. Beavin – D. D. Jackson  •  Gli autori sono professori del famoso Istituto per le Ricerche Mentali di Palo Alto. In questo libro la comunicazione è considerata come un rapporto qualitativamente differente dalle ‘proprietà’ degli individui che l’attuano. Dopo la definizione dei concetti generali gli autori descrivono le caratteristiche fondamentali della comunicazione umana e ne illustrano le manifestazioni e le potenziali deformazioni patologiche. Quindi attraverso un’analisi del Chi ha paura di Virginia Woolf? di Albee sono esemplificati gli aspetti sistematici dell’interazione umana che nascono dal modellamento di specifiche caratteristiche della comunicazione.  Collana: Psiche e coscienza

LA REALTÀ DELLA REALTÀ – Confusione – disinformazione – comunicazione  •  Paul Watzlawick  •  Prendendo i suoi esempi dalla storia, dalla cronaca, dalla letteratura, dalla scienza, dalla fantascienza, dai giochi di parole, dai problemi matematici e dai rompicapo, Watzlawick costruisce una brillantissima dimostrazione dei diversi modi in cui la comunicazione crea quella che noi chiamiamo realtà.  Collana: Psiche e coscienza

LA COSTRUZIONE DEL SIGNIFICATO – I sei elefanti ciechi  •  Steve Andreas  •  Ognuno di noi, sempre, presta attenzione a un ambito limitato dell’esperienza e lo categorizza per creare significato e comprensione. Questo processo automatico e inconscio in genere funziona molto bene. Altre volte ci può far cadere in trappole spiacevoli e talvolta mortali. Lo scopo di questo libro è capire in che modo possiamo utilizzare questa comprensione per modificare l’ambito in cui operiamo e ricategorizzarlo in modo più utile.  Collana: Psiche e coscienza

LA PERCEZIONE – Dalla sensazione all’oggetto  •  John M. Wilding  •  Questo libro introduce al problema centrale di tutte le teorie della percezione: come identifica i derminati oggetti colui che percepisce? Nel mettere a fuoco il problema l’autore fornisce uno schema coerente e ben organizzato, aggirando la convenzionale frattura tra percezione e tempo di reazione, così comune nella maggioranza degli studi su questo argomento. L’autore trae le sue documentazioni da molte tradizioni di ricerca e sostiene che ognuna di esse abbia il suo contributo da apportare per qualsiasi spiegazione della percezione. In tutto il libro Wilding mette in risalto la base metodologica della ricerca di cui tratta, così da fornire allo studioso un solido fondamento per il lavoro pratico.  Collana: Psiche e coscienza

CREATIVITÀ SUPERIORE  •   Willis Harman – Howard Rheingold  •  Come liberare le intuizioni dell’inconscio.  Quasi tutti noi abbiamo provato una volta o l’altra una di quelle folgoranti intuizioni che d’un tratto ci portano a scavalcare gli abituali modelli di pensiero facendoci scoprire soluzioni radicalmente nuove ai nostri problemi. Purtroppo tali intuizioni non ci capitano spesso né possiamo farle venire a nostro piacimento. Ciò avviene – sostengono gli autori – perché non crediamo di poterlo fare e non applichiamo certe tecniche specifiche che possono generare tali intuizioni. Queste specifiche tecniche sono qui descritte nella forma di una sequenza sorprendentemente semplice e riproducibile, che spesso ha determinato intuizioni rivelatrici nel campo del lavoro, della scienza e dell’arte.  Collana: Il lavoro sul corpo e sulla mente

VISUALIZZAZIONE CREATIVA  •  Ronald Shone  •  Basato sulle più recenti ricerche sul cervello e sul funzionamento dei due emisferi, questo libro spiega i principi della Visualizzazione Creativa e insegna tecniche efficacissime che trovano la loro applicazione e offrono sorprendenti risultati nel lavoro, nello sport, nel miglioramento della memoria, nel superamento della timidezza, nell’alleviamento del dolore e, infine, nel potenziamento dell’energia personale e della salute. Collana: Il lavoro sul corpo e sulla mente

LA TERAPIA PROVOCATIVA  •  F. Farrelly – J. Brandsma  •  Se provocato dal terapeuta (con umorismo, con perspicacia ed entro il quadro di riferimento interno del cliente) il cliente tenderà a muoversi nella direzione opposta alla definizione che il terapeuta ha dato di lui come persona. Se poi il terapeuta sfida il paziente a perseverare nei suoi comportamenti devianti e fallimentari, questi tenderà a impegnarsi in comportamenti maturativi per sé e per gli altri, che si approssimano di più alla norma della cultura. Questo libro intende mettere in rilievo e esplicitare questi processi, in modo da comprenderne il funzionamento e poterli utilizzare in modo sistematico.  Collana: Psiche e coscienza

—– la FELTRINELLI – www.lafeltrinelli.it —————————-

ESSERE DIGITALI  •  Negroponte Nicholas  •  Cosa vuol dire “Essere digitali”? Come cambieranno la nostra esistenza le nuove tecnologie? Questo testo si presenta come una mappa per capire quali sono le vere implicazioni dell’informatica nella nostra vita quotidiana, nella società, nella cultura e nella politica.

IL MEDIUM E’ IL MESSAGGIO  •  Marshall McLuhan – Fiore Quentin  •  Pubblicato per la prima volta nel 1967 con grafica di Quentin Fiore, The Medium is the Massage. An inventory of effects è uno dei testi fondamentali del Novecento sulla teoria della comunicazione. A partire dalla constatazione che i media sono estensioni delle facoltà fisiche e psichiche dell’uomo, McLuhan vi tratteggia l’effetto che ogni mezzo di comunicazione “in sé” ha sui sensi. La particolare struttura di ogni mezzo di comunicazione lo rende infatti non-neutrale, e il mezzo tecnologico attraverso cui è veicolata l’informazione produce effetti sull’immaginario indipendentemente dai contenuti dell’informazione stessa. La riflessione di McLuhan si dilata a comprendere il mondo delle merci, della stampa, della pubblicità e delle arti, e la mescolanza di testo e immagini – messa a punto da Quentin Fiore – riflette sulla carta il suo controverso pensiero, diventando appunto parte integrante del messaggio. Secondo Eric McLuhan, figlio di Marshall, il titolo del volume fu il risultato di un refuso del tipografo, che nelle bozze riportò “Massage” anziché “Message”. L’autore decise di mantenere l’errore, che creava un involontario gioco di parole nel pieno spirito della sua celebre frase “il mezzo è il messaggio”, “arrivando persino a fare il verso a se stesso in un modo spiritoso e supremamente intelligente” (dalla quarta di copertina di Marco Belpoliti).

GLI STRUMENTI DEL COMUNICARE  •  Marshall McLuhan  •  Quando, nel 1967, Gli strumenti del comunicare apparve in Italia, parole come “media” erano praticamente al di fuori della cerchia di specialisti. A distanza di diversi decenni, Marshall McLuhan è tuttora un autore tra i più controversi: ai molti che attribuiscono alle sue intuizioni un valore profetico si contrappongono colore che criticano il suo pensiero per la mancanza di rigore specialistico o per la perentorietà di molte sue tesi. Certo è che, leggendolo o rileggendolo oggi, il libro, si rivela un’opera tra le più influenti del Novecento. Non solo per quello che ci ha insegnato sui media, e in generale sui rapporti tra l’umanità e le tecnologie che essa produce, ma anche perché McLuhan è stato probabilmente il primo autore che ci ha invitati a riflettere non sulle rivoluzioni a venire, ma su quella che aveva già avuto luogo e della quale non ci eravamo accorti. McLuhan merita oggi di essere finalmente riconosciuto come un autore classico, che come tutti i classici ogni generazione tornerà a leggere a modo suo e con i suoi interrogativi: un autore insieme del suo tempo e del nostro.

L’ ERA DI FACEBOOK – Come sfruttarne le straordinarie opportunità per innovarsi, crescere, vendere  •  Shih Clara  •  Qualunque sia l’obiettivo della vostra attività o della vostra organizzazione, questo libro, best seller negli USA, vi aiuterà a usare i social network per raggiungerlo. L’autrice, incoronata dalle riviste di settore come «una delle donne più influenti nel mondo della tecnologia», fornisce suggerimenti innovativi, esamina buone pratiche e soluzioni sperimentate con successo. Parlando in primo luogo, ma non solo, ai professionisti e agli imprenditori di marketing, vendite, servizi e sviluppo di nuovi prodotti, mostra come evolvere da un uso passivo e limitato dei social network verso un approccio più ampio e strategico. Inoltre, con l’ausilio di esperti nel campo, Clara Shih dà utili consigli anche sulle strategie online adatte ai singoli professionisti, alle piccole imprese e agli enti non profit, facendo di questo volume la guida indispensabile al social network per tutti i tipi di organizzazione.

LE STRADE DELLA COMUNICAZIONE  •  Antonio Dini  •  Comunicare non è più solo un’arte, ma anche e soprattutto un insieme di mestieri. Nel corso degli anni i possibili sbocchi professionali sono aumentati, e sono in parte anche cambiati. Il mondo della comunicazione è sempre in movimento e numerose sono le professioni possibili: da quelle più istituzionali, all’interno di aziende, agenzie e uffici stampa, a quelle più nuove e sorprendenti, nelle nuove realtà dell’economia digitale e del web, nei settori emergenti. Capire quali opportunità riservi oggi il settore richiede studio, preparazione e una solida formazione. Le strade della comunicazione cerca di rispondere a poche ma fondamentali domande: quali sono le possibili professioni del settore, quali mansioni e quali opportunità offrono, che cosa bisogna studiare per essere preparati. Lo fa in maniera chiara e operativa: è un piccolo manuale che fornisce indicazioni utili ai giovani che vogliono capire se costruirsi un avvenire nel mondo della comunicazione, ai neolaureati alla ricerca di indicazioni pratiche sulla direzione da prendere e sulle specializzazioni possibili, ai professionisti per individuare la tappa successiva di una strada già intrapresa. Prefazione di Giovanni Puglisi.

LA NUOVA ERA DELLA COMUNICAZIONE  •  Marzio Bonferroni  •  La comunicazione d’impresa com’è concepita oggi è in sofferenza. Le aziende non sono più in grado di destinare budget elevati in un’attività il cui ritorno è sempre più incerto. Questo libro è stato scritto per dimostrare che il problema sta, innanzitutto, nella logica con cui si concepisce il “consumatore” (customer) e lo si bombarda di messaggi. Il testo sostiene che il “consumatore” non esiste, esiste il cliente-persona (human) la cui ricchezza individuale va colta a tutto tondo, soprattutto nelle relazioni fra valore dell’impresa ed effettive necessità: dalla customer satisfaction alla human satisfaction. In questo processo sono coinvolti la multicreatività, prodotto del team multidisciplinare dove si uniscono più ambiti (non solamente di marketing) e la comunità di marca che è il mondo riconoscibile dell’impresa. Il tema della human satisfaction viene affrontato anche attraverso gli autorevoli pareri di una quarantina di imprenditori e manager appositamente interpellati, nonché con capitoli di approfondimento firmati da specialisti.